mercoledì 20 maggio 2015

Eccoci, in compagnia di Ernesto, alla consueta rubrica del mercoledì.


SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA MEGLIO


Nella scorsa puntata qui nella sala polivalente ad Runcfrèdd abbiamo scoperto che Ernesto non è solo una macchina del sesso a pagamento bensì prova anche dei sentimenti e addirittura ha dei rimpianti.
Oggi però mi è bastato notare il suo sorrisetto beffardo quando ha chiesto la parola, per intuire che dopo quella breve parentesi di umanità stava tornando l’Ernesto doc che tanto ci piace.
“Ieri ti ho detto che volevo essere libero e non volevo legami…”.
“Certo mi ricordo” gli ho risposto.
“E per chi non vuole legami sai quali sono le donne migliori?”.
“No, sono proprio curioso”.
“Le donne sposate!” ha esclamato battendo il pugno sul tavolo della carrozzina.
“No, dai, le donne sposate no!” l’ho provocato, “Mi fai cadere un mito, ho sempre pensato fossero brave e fedeli”.
“Seee” ha sorriso e mi ha guardato come fossi un bambino ingenuo, “Sono le peggiori. Se una tutti i giorni mangia le tagliatelle poi si stufa e comincia a desiderare i cappelletti”.
“Quindi tu eri i cappelletti?”.
“Eh sì!” ha esclamato tutto compiaciuto, “E quello che dicono contro il marito non lo dicono nemmeno contro un delinquente”.
“Ma daiii!”.
“E’ proprio così, dà retta a uno che ne ha avute a centinaia di donne sposate”.
“Allora mi arrendo” ho esclamato alzando le mani.
“Ce n’è stata una però che mi ha colto alla sprovvista: un giorno, dopo che abbiamo fatto l’amore mi ha detto, mollo mio marito e mi metto con te”.
“E tu?”.
“Io me la sono fatta sotto e sono sparito dalla circolazione ma so che ha continuato a cercarmi fino a che un giorno me la sono trovata sotto casa”.
“Una specie di stalker” gli ho detto non proprio convinto che conoscesse questo termine moderno.
Ma lui tutto infervorato mi ha risposto, “Sì sì bravo, era proprio una stolper! Comunque le sono andato incontro con un mattone nella mano e l’ho minacciata che se non se ne andava via subito glielo tiravo addosso come fanno là nell’Islam”.
Stavo per chiedere come fosse andata a finire quando a Ernesto è squillato il cellulare.
“Chi è una delle tue donne sposate?” gli ho strizzato l’occhio.
“No, è l’ora del cumadin” mi ha risposto un po’ deluso.

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