venerdì 10 aprile 2015

Eccoci puntualissimi alla nostra rubrica del venerdì!


CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI

Ode alle cabine telefoniche. Parte terza.


Non ci crederete ma ha impiegato meno tempo Ulisse a fare ritorno a Itaca da Penelope che io a baciare Marika.
E vi giuro che è stata un’impresa eroica aspettare tutto quel tempo perché la quartina in questione aveva una bocca così a cuore e due occhi così dolci che era quasi impossibile resisterle. Credo sia stato più facile per Odisseo non cedere al richiamo delle sirene.
Senza contare che dopo ogni uscita mi chiamavano in serie i miei amici storici, Nello, Lobo, Toni e Ringhio e prima ancora che potessi dire pronto mi avevano già chiesto, “Allora cosa ci hai fatto?”.
E io mi vergognavo a rivelare che ancora non avevamo limonato perché lei non si sentiva pronta e che al massimo mi aveva concesso due baci sulle guance prima di salutarci. Così, per non fare la figura dello sfigato, mi mettevo a raccontare una specie di filmino porno e gli amici storici, non contenti, insistevano perché scendessi ancora di più nei dettagli.  
Poi un pomeriggio, a distanza di un paio di mesi dal nostro primo incontro, Marika e io passeggiavamo per il centro quando dei nuvoloni neri hanno oscurato il cielo e sono cominciati i tuoni e i lampi neanche fosse l’apocalisse. Io allora le ho preso la mano e ci siamo messi a correre ma il temporale si è scatenato inesorabile sulle nostre teste. Mi sono guardato intorno e ho individuato un rifugio perfetto: la stessa cabina telefonica della nostra prima telefonata. Ci siamo infilati dentro e mi sono sentito come Ulisse in mezzo a Scilla e Cariddi. Marika aveva i capelli zuppi e il respiro affannato che sapeva di menta. Ci siamo fissati con le labbra a pochi centimetri e poi finalmente ci siamo baciati, per tutta la durata del temporale, senza mai prendere fiato. E’ stata una signora che doveva telefonare a rompere l’incantesimo mentre fuori cominciava ad affacciarsi il sole.

Pensate un po’ che quella è una delle poche cabine telefoniche che ancora resiste a Cesena ma proprio qualche giorno fa, appiccicato al vetro, ho letto questo avviso. 






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