mercoledì 22 aprile 2015

Eccoci pronti alla rubrica del mercoledì! Anche oggi il protagonista indiscusso è il nostro Edmondo.


SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA MEGLIO 


Oggi nella sala polivalente ad Runcfrèdd più che un incontro tra docili e teneri vecchietti sembrava un ritrovo di estremisti islamici.
Non faccio in tempo a terminare l’articolo di giornale sull’ennesimo episodio di violenza contro le donne che si scatena Edmondo.
“La violenza c’è perché la donna è il sesso debole e allora l'uomo se ne approfitta. Anche nel regno animale è così, la femmina confronto al maschio è un sesso debole. La donna deve stare in casa a fare i lavori e l'uomo deve lavorare e portare a casa i soldi. Invece adesso è tutto cambiato, anche la donna va a lavorare. Una volta le donne le prendevano, al ciapeva dal bòti e al staseva zét (prendevano le botte e stavano zitte)”, sfodera la solita frase in dialetto per rafforzare il concetto.
“Il problema è che le donne adesso vogliono comandare anche in politica. Guarda la Barbara D’Urso, quel putanone” salta su Piero dal suo angolo vicino alla finestra.
“Ma Barbara D’Urso non è in politica” specifico.
“E’ lo stesso, è comunque un putanone”.
“Ve lo dico io” riprende la parola Edmondo, “Il problema è che la donna dovrebbe solo starsene in casa a badare i bambini, perché già a fare questo avrebbe più daffare che gli uomini. L'uomo dato che possiede la forza deve fare i lavori pesanti e portare a casa i soldi. Le donne negli anni trenta non contavano proprio nulla, erano schiave e basta! Fino a che non sono insorte le femministe la donna era schiava, c'è poco da fare. Poi è andata al governo la Cicciolina e tutto è cambiato”.
“Quindi è merito della Cicciolina se le donne hanno alzato la testa?” gli domando.
“Sì, è anche merito suo se adesso anche loro comandano qualcosa. E allora gli uomini vogliono rimetterle al loro posto, ecco perché succedono le violenze”.
“Ma tu come ti sei comportato con tua moglie Giustina?”.
Edmondo mi guarda, ci pensa su, e con una certa fierezza mi dice: “Io non l’ho mai toccata nemmeno con un fiore”.

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