CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI
Quando mi imbatto in certe canzoni è come se all’improvviso mi ritrovassi al volante della DeLorean, come
Michael J. Fox in “Ritorno al futuro”.
Così l’altra sera dopo
aver ascoltato almeno una decina di volte “Gli anni” degli 883, uno dei pezzi più significativi della mia adolescenza, mi è venuta voglia di
ripescare dalla cantina i miei quadernetti su cui, ai tempi del liceo, tenevo
una specie di diario di bordo dal titolo, Memoriale
di un liceale.
E allora ho avuto la
brillante idea di condividerne alcuni stralci insieme a voi.
Ci sono giorni che ti
svegli con il sole che penetra nella tua camera ma è come se penetrasse dentro
di te illuminando a festa il buio che sembra non passare mai. In quei giorni la
sfera che parte dalle tue adidas fosforescenti disegna parabole magiche che
nessuno avrebbe mai immaginato, in quei giorni basta poco per sentirti vivo.
Bastano quattro stronzate con gli amici storici, una corsa in motorino per le
vie di Cesena e i baci rubati a qualche ragazzina all’uscita della scuola.
Se ti guardi indietro
però senti come un vuoto che questi giorni non possono riempire, Anna ora è
lontana, a regalare i suoi occhi dolci ad altri, a scrivere lettere d’amore a
qualche altro ragazzo incontrato chissà dove, a chiacchierare per ore con la
sua amica Mary mentre con le dita si aggiusta i capelli dietro le orecchie,
cercando di nascondere un po’ di quella tristezza che conosco solo io.
Da poco se n’è andata
con quel silenzio di ghiaccio che qualcuno potrebbe scambiare per indifferenza,
ma tu sai che è solo una difesa.
….
Ci sono anche giorni che
scorrono lenti e intorpiditi come le tue movenze quando ti aggiri per la casa
con il pilota automatico, alla ricerca di qualcosa che sembra non arrivare mai.
Passi i pomeriggi incassato sulla sedia con lo sguardo narcotizzato e la testa
ciondolante sul libro di filosofia o su qualche intraducibile versione di
latino. In questi giorni la tua vita è come un film che hai già visto mille
volte: gli stessi zombie erranti lungo i corridoi del liceo, gli stessi giri
sotto ai portici, nel centro di Cesena, a osservare sempre le stesse facce
stordite da qualche cannetta di troppo e preoccupate solo di cosa fare il
sabato sera.
….
In questi giorni
vorresti aspettare notte fonda e balzare sul tuo motorino come il vecchio John
Whyne sul suo fidato cavallo e andartene in giro per le vie della città mentre
tutti dormono, respirando un po’ di pace che altrimenti dentro di te non
troverai mai. Questi sono giorni in cui una strana sensazione ti sale sul corpo
e quelle gocce ininterrotte di pioggia sono come una prigione.
E allora non ti resta
che andare sul punto più alto della collina e capire che tutta quell’immensità
che stai osservando continuerà a esistere anche quando tu non ci sarai più.
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