SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA MEGLIO
“Allora riprendiamo con
la storia del benzinaio” faccio io.
Ma ecco che la signora
Imma, ex governante di un famoso medico di Cesena, alza timidamente la mano
come se fosse a scuola, “Scusa vorrei dire una cosina anch’io”.
“Certo cara dimmi”.
“Ai marocchini bisogna
farli andare a casa sua e non venire più in Italia” mi fa con una grinta
inaspettata.
“Ma quel rapinatore che
è morto era un Rom italiano” preciso.
“E’ lo stesso, i
marocchini devono stare al loro paese perché loro vogliono comandare”
sentenzia.
“Comandare? Spiegami
meglio”.
“Sì questa è gente di pretesa e non rispettano le leggi”.
“Perché i rumeni e gli
albanesi? Che gentaglia!” interviene Piero dal suo angolo vicino alla finestra.
Mi accorgo che sto perdendo
il parterre di mano e comincia a regnare l’anarchia.
“Mia mamma mi diceva
sempre di spararci alle gambe ai criminali così li ferisci ma non ti mettono in
prigione” interviene la saggia Anna B..
“Macchè alle gambe, mò
màzli!”, è Piero che inveisce in dialetto.
“Tanto vengono qua,
fanno i reati e dopo due giorni sono fuori”, è una disillusa Imma a riprendere
la parola.
“Va là che io farei
occhio per occhio dente per dente così se la smettono una buona volta!” si
rianima Ercole.
Per un attimo mi dimentico
di essere in una Casa di Riposo, culla di saggezza, e penso di essere capitato
nel bel mezzo di una riunione segreta della Gestapo.
“Quando ero in Svizzera
negli anni cinquanta noi eravamo dei gran lavoratori e non sgridavamo mai con
nessuno invece c’erano i marocchini che non avevano voglia di fare niente”, è
la Mariottina che salta su dal nulla.
“Perché negli anni
cinquanta in Svizzera c’erano i marocchini?” le faccio un po’ perplesso.
“Massì quelli che
vengono dalla bassa Italia, come si chiamano, i maruchén” mi specifica in dialetto nel caso non avessi afferrato
il concetto.
“Ah scusa, adesso ho
capito” sospiro.
“Tomaso guarda qua” mi
fa Ercole con un sorriso soddisfatto. Io mi volto e vedo che solleva un foglio
su cui era impresso questo slogan: IO STO CON STACCHIO.
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