venerdì 30 ottobre 2015

Eccoci arrivati alla quarta, e penultima, puntata, della drammatica epopea notturna di Alessandro. Riuscirà a salvarsi la pelle e ad arrivare in tempo al Battesimo della sorella?


CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI


Quarta puntata


L’Idrovora all’improvviso si mette a urlare come l’indemoniata dell’Esorcista allora il Bambino Gigante le molla un ceffone che le rivolta la faccia e lei finisce a terra mezza svenuta.
“Shhhh! Non urlare se no Dada e Dado si svegliano” si raccomanda sempre con quella vocina flebile.
“Scusa Davidino ma chi sono Dada e Dado?” mi informo abbassando a mia volta il tono.
“Sono Dado e Dada”.
Grazie al cazzo, penso ma è meglio tenere il pensiero per me quindi gli domando, “Ma i tuoi genitori non ci sono?”.
“No” e il poverino per poco non scoppia a piangere, “Ci sono Dada e Dado”.
“Ho capito ma dove sono ‘sti Dado e Dada?”.
“Là” e indica un angolo della stanza.
Mi volto, Dado, Dada e una mazza da baseball giacciono in un lago di sangue. E a giudicare dalla scena del crimine il Bambino Gigante ha fatto un fuoricampo con la testa di Dado.
Ecco che ora non sono più lucidissimo, gli scoppio a piangere in faccia e mi esce solo un disperato “Ma perché?!?”.
“Non volevano giocare a Monopoli” mi risponde candidamente.
Cerco di farmi forza e gli dico “Dai Davidino tira fuori ‘sto Monopoli e poi ti vado a prendere le bambole occhei?”
“Occhei” e sembra convinto.
“Promesso?” insisto.
“Promesso” mi fa e zampetta tutto entusiasta verso uno scaffale pieno di quelle maledettissime bambole.
L’Idrovora che sembrava semistecchita si rialza all’improvviso e purtroppo intuisco che sta per fare una cazzata mondiale. Così cerco di bloccarla ma lei si divincola come un’anguilla appena finita nella rete di un pescatore quindi si avventa sulla porta.
Che stupida!
Comincia a smanettare sulla maniglia poi una spallata e infine una raffica di calci disperati, ma niente, la porta non si apre.
Allora il Bambino Gigante lascia cadere il Monopoli a terra e in un attimo l’ha già afferrata per i capelli. A quel punto comincia a rotearla in aria poi la scaglia contro lo scaffale neanche fosse fatta di gomma piuma. Ma il Bambino Gigante non è soddisfatto e si mette a calciarla e se continua un altro po’ l’ammazza.
Ecco, io so che per avere qualche remota speranza di salvarmi la pelle me ne dovrei stare buono buono e farmi la mia partitina a Monopoli con Davidino Calvi ma questa volta non riesco a controllarmi così mi alzo e prendo la mazza di Joe Di Maggio intinta nel sangue di Dado e Dada. Senza pensarci troppo colpisco il cranio del Bambino Gigante e con l’adrenalina a mille gli urlo “Muoriii!”. 
Davidino sorpreso alle spalle emette un “Ahiiii!” in un terribile falsetto, barcolla, scrolla la testa poi si gira di scatto quindi mi rifila un pugno sul naso.
Cazzo me l’ha rotto! E mi ritrovo ancora per terra a tenermi il naso che butta sangue come un rubinetto. Ma il Bambino Gigante sembra ancora un po’ stordito così ho il tempo di rialzarmi, a dire il vero non so con quali forze, e lo colpisco di nuovo, una, due, tre volte, senza alcuna pietà né esitazione. Davidino comincia a ondeggiare con le braccia spalancate alla ricerca dell’equilibrio fino a che precipita inesorabilmente a terra. Il suo corpo produce delle scariche come una gallina a cui hanno appena tirato il collo ma poco dopo non si muove più. A quel punto crollo sulle ginocchia, sono esausto, mi gira la testa e il naso mi fa un male cane. Un conato di vomito poi non vedo più  niente.
Quando riapro gli occhi nella dependance c’è la luce del sole. La prima cosa che faccio è guardare l’orologio. Le 8.
Le 8!?!
Tra un’ora ho il Battesimo!

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