CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI
Terza puntata
Scavalchiamo la
ringhiera, l’Idrovora in un attimo rimane in tanga e si tuffa in acqua.
“Vieni è
bellissima!” mi fa tutta eccitata.
Vabè che è
agosto ma poi quando esco mi gelo. Pensare che in macchina avevo i teli!
L’Idrovora comincia
a schizzarmi ma io non ho tanta voglia di scherzare anzi la manderei volentieri
a quel paese. Ma dai faccio anche questa, un bagno veloce poi a casa. Ci metto
un po’ ad abituarmi all’acqua, intanto l’Idrovora lo vuole rifare a tutti i
costi, prova e riprova ma l’amico non
mi si alza nemmeno di un millimetro. Finalmente la convinco a uscire e come
previsto ci congeliamo. Allora ci buttiamo addosso i vestiti ma è ancora
peggio, il freddo ci si appiccica ancora di più addosso. Lei trema come mia
nonna che c’ha il morbo di Parkinson all’ultimo stadio.
“Ci sarà qualcosa
da asciugarsi là dentro?” batte i denti e si avvia verso la dependance che è
più grande dell’appartamento in cui vivo con mamma.
“Dai andiamo in
macchina che ho i teli” e faccio per avviarmi.
Ma lei ovviamente
non mi ascolta e si mette a forzare la maniglia.
“Sta stronza non
si apre!” si lamenta poi rifila due calci alla porta.
Questa è pazza e
ora basta! O viene via subito o la mollo qui! Non faccio in tempo a darle
l’ultimatum che sento un urlo. La porta della dependance si è aperta e l’Idrovora
è sparita. Corro a vedere che diavolo stia succedendo e quando mi affaccio mi
chiedo se sono finito in un film di Carpenter oppure nel Cottolengo. C’è un
mostro, sì un mostro in carne e ossa, perché non posso definire Umano questa
specie di Essere alto almeno due metri con la faccia di un bambino, o meglio,
di un bambino deforme. Proprio così, è una specie di Bambino Gigante. Sta
tirando l’Idrovora per i capelli e mi sembra che le abbia già staccato qualche
ciocca. Lo so che a questo punto dovrei fregarmene e darmela a gambe, che qua
si mette male e tra poche ore devo essere in chiesa.
E poi cos’è sta
puzza di marcio?
Non so cosa mi
dica la testa e senza pensarci mi avvento sul Bambino Gigante ma lui per tutta
risposta mi rifila uno schiaffo nella faccia che mi fa volare a terra. Mi ci
vuole qualche secondo per riprendermi e quando mi guardo intorno ancora mezzo
stordito vedo che sono circondato da bambole di pezza. Ma Questo è completamente fuori! E Questo
mi lancia pure addosso l’Idrovora che tanto per gradire mi vomita sul piede.
Poi chiude la porta e si infila le chiavi in tasca. Quando si avvicina verso di
noi penso che questa è la degna conclusione della mia stupida vita. Invece il
Bambino Gigante tira fuori una vocina flebile flebile e ci chiede, “Ce l’avete
una bambola di pezza?”.
Non so come ma
riesco a rimanere lucido e gli rispondo molto sicuro di me “Ne ho a migliaia di
bambole di pezza, se ci lasci andare te le vado a prendere subito. Promesso!” e
mi metto la mano sul cuore.
Ma lui prima pone
delle condizioni.
“Voi giocate a
Monopoli con Davidino Calvi poi Davidino Calvi vi lascia andare”.
“E chi è
Davidino Calvi?” gli faccio.
“Sono io Davidino Calvi”
e si batte l’indice deforme sul petto.
Continua...
Nessun commento:
Posta un commento