lunedì 12 ottobre 2015

Eccoci pronti con la nostra attesissima rubrica del lunedì, oggi in compagnia di Livio, un Harry Potter un po' più paffuto e spaesato. 


LO PSICOLOGO NON SERVE A NIENTE?


Dovreste vederlo Livio, sembra precipitato allo Sportello Ascolto direttamente da Hogwarts. Infatti assomiglia in tutto e per tutto a un Harry Potter più paffuto e spaesato.
“L’altro giorno ho preso un bel sette in matematica e Mario mi ha regalato due bambole…” mi fa Livio.
“Chi è Mario?” gli domando.
“Mario è mio padre, lo chiamo per nome perché mi ricordo di lui negativamente”.
“Spiegami meglio”.
“Quando ero piccolo si arrabbiava molto e mi metteva in uno sgabuzzino al buio. Avevo una paura!”, si aggiusta gli occhialini e tira su con il naso, “Cercavo di arrivare alla maniglia ma non ci riuscivo”.
“Deve essere stato terribile” gli dico.
“Già” annuisce rammaricato, “e adesso ho paura del buio. Dormo con le mie bambole e una lucina”.
“Le tue bambole?” gli faccio eco.
“Sì, ho la camera piena di bambole e ogni volta che prendo un bel voto i miei me ne regalano una” mi spiega, “ma non è di questo che voglio parlarti…”.
“Di cosa vuoi parlarmi?”.
“Di Mario, perché ho un brutto rapporto con lui, anche adesso. Non sa fare niente, è pigro e io avrei voluto che facesse un lavoro più difficile, non so magari che si prendesse una laurea”.
“Mi pare di capire che non stimi molto tuo pad… ehm, Mario” mi correggo.
Livio tira su con il naso e scuote la testa, “Per niente, per niente. E non stimo nemmeno mia madre. Sta sempre chiusa in casa, non ha rinnovato nemmeno la patente, esce solo con la nonna per fare la spesa”.
Sto per intervenire quando Livio mi anticipa, “E poi c’è una cosa che non capisco di Mario” e aggrotta le sopracciglia.
“Dimmi”.
“Quando andiamo al parco prende su la macchina fotografica”.
“Beh si vede che gli piace fotografare i paesaggi”.
“Non proprio” e scuote la testa, “fotografa le ragazze che corrono ma non capisco perché le fotografa da dietro e non dal davanti”.
Io forse lo capisco il perché, penso ma non glielo dico: meglio che rimanga a Hogwarts ancora per un po’. 

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