LO PSICOLOGO NON SERVE A NIENTE?
“Sono qui per
mio figlio, Dottore”, la signora L. è visibilmente ansiosa, “Marco è così
chiuso, non ha amici, sta sempre in casa nella sua camera ad ascoltare la
musica e giocare con quel maledetto computer”.
“Quindi non
frequenta coetanei?”.
“A dir la verità
uno lo frequenta… ma è un tipo strano, sfuggente, al massimo mi dice un ciao frettoloso e scappa via. Anche lui è
appassionato di quegli stupidi giochini del computer”.
“Marco è sempre
stato così?”.
“No, fino a un
anno fa era più estroverso e più allegro, poi non so che cosa gli sia successo.
E’ per questo che volevo venisse qui a fare dei colloqui con lei, ma…” e scuote
la testa.
“Ma?”.
“Ma quando
gliel’ho proposto sa cosa mi ha detto?” e le scappa un sorrisetto sconsolato, “Ci vai te dallo psicologo, non vedi come sei
sclerata!”.
Rimane un attimo
in silenzio poi continua, “Forse ha ragione lui, sono sclerata, ma è perché mi sembra che non sia come tutti i suoi
coetanei. L’altra mattina sono passata apposta in macchina alla fermata degli
autobus per osservarlo. C’erano un bel po’ di ragazzine, anche molto carine, e
lui cosa faceva? Se ne stava girato di spalle con il cappuccio della felpa in
testa e le cuffie nelle orecchie… e sono sincera, a me sembrava un
disadattato”.
“Mi sembra che
l’atteggiamento di Marco la preoccupi molto più di quanto preoccupi lui” le
dico.
“Può essere,
infatti mi sembra che sia sempre così distaccato da quello che gli accade
intorno. Anzi un giorno mi ha detto addirittura che lui è felice e che non gli
devo rompere le palle con tutte le mie paranoie” sospira la signora L..
“Forse è solo
questione di tempo, sta cambiando e ora cerca la sua strada”.
“Può essere
anche questo ma io mi sento in dovere di spronarlo, gli propongo mille cose per
smuoverlo. Per esempio gli ho chiesto se quest’estate volesse fare un viaggio
interculturale e lui mi ha risposto, Fattelo
te il viaggio interculturale!”.
“Forse vuole
decidere lui quello che fare” ipotizzo.
“Sì ha ragione
Dottore, può essere che sia io che gli sto troppo addosso… ma comunque vorrei
tanto che venisse da lei a fare qualche colloquio, come posso convincerlo?”.
“Se Marco non è
motivato non lo costringa, rischieremmo di fare un buco nell’acqua”.
“Ha ragione, ma
io mi sento così ansiosa…” e le si inumidiscono gli occhi.
“E allora che ne
dice di rivederci la prossima settima io e lei così da lavorare su questa sua preoccupazione?”.
“Sì, forse ne ho
bisogno” e sospira nuovamente.
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