venerdì 16 ottobre 2015

Eccoci arrivati alla seconda puntata del nostro breve racconto “Incontri ravvicinati del quarto tipo”. Continua l’epopea notturna del nostro Alessandro.


CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI


Seconda puntata



Io allora capisco già come andrà a finire, che se me la carico in macchina non mi riduco a casa prima delle otto quindi praticamente faccio il dritto.
Il mio sesto senso non sbaglia e infatti poco prima di mettersi a cantare a squarciagola Alessandra Amoroso l’Idrovora mi dice “Non vorrai mica che la serata finisce qui”.
Io invece volevo con tutto me stesso che la serata finisse qui e le avrei detto volentieri, sarà per un’altra volta perché sai domani ho il Battesimo della mia sorellina e sarei pure il padrino e quindi devo fare bella figura, non posso anche stavolta fare il cazzone. I miei familiari li ho già delusi abbastanza. Ma figurati se l’Idrovora avrebbe capito, anzi, mi avrebbe preso per finocchio oltre al fatto che non mi sembra particolarmente interessata ai miei tormenti.
Ora che canta a squarciagola la butterei giù dalla macchina in corsa. Neanche fosse ‘sta gran topa da perderci la testa. Anzi. Prendiamo le cosce, sono belle abbronzate ma anche belle grassocce. Senza contare quel trucco pesante da baldracca. Dai, non si può uscire di casa in quel modo. Per esempio come fai a presentare una così a tua mamma? Al massimo la presenti a un regista di porno.
Ma vabé farò quest’ultimo sforzo e così accelero, direzione scannatoio. Mi infilo nella stradina sterrata e costeggio l’immensa villa del Calvi, poi prendo un’altra viuzza che sfocia in un piccolo spiazzo. Il mitico scannatoio
Che ricordi! Quando ancora non mi fregava niente di nessuno. Qui me ne sarò fatte a occhio e croce una cinquantina. Ma dai non esageriamo, forse di meno. Comunque ci si divertiva veramente. Io in una macchina e il Vecio in un’altra che facevamo le gare a chi durava di più. E vinceva sempre lui. Poi ho scoperto che giocava sporco, infatti si era comprato i goldoni ritardanti. Bello sforzo.
Comunque ora sono tranquillo, la villa è pure vuota quindi non ci sono rischi. Infatti ad Agosto Mario Calvi e consorte di sicuro non stanno a casa ma su qualche nave da crociera chissà dove. Che poi sono due personaggi di uno squallore unico. Lui è il presidente della regione, un tipo viscidissimo. Un panzone sempre in giacca e cravatta con i capelli unti tirati indietro. Lei invece è una bambola gonfiabile.
“Dai ricarichiamoci!”, l’Idrovora tutta trionfante tira fuori una bottiglia di vodka dalla borsa.
Le dico che sono a posto così ma per tutta risposta mi infila la bottiglia in bocca e mi tocca pure bere nonostante la nausea. Poi mi salta addosso e anche se inizialmente il mio amico fa pure fatica ad alzarsi, dai e ridai un po’ di voglia mi viene. Per stare sul sicuro mi infilo non uno, ma due preservativi e se ce l’avevo mi sarei pure infilato un calzino. Questa c’avrà più malattie di Cicciolina. L’Idrovora avrà dieci anni in meno di me ma è già un’attrice porno e a dire il vero per qualche minuto mi diverto pure. Dopo l’amplesso lei esce a fumarsi una sigaretta mentre io guardo l’orologio, sono quasi le cinque, e mi faccio prendere da qualcosa che assomiglia a ansia e senso di colpa insieme.
“Wow che villa!” l’Idrovora corre verso di me affacciandosi al finestrino.
“Eh sì questi hanno i soldi” le rispondo.
“E chi ci abita?”.
“I Calvi, uno stronzo e una stronza ma adesso sono in vacanza”.
“C’hanno pure la piscina?”.
“Sì, anche bella grande”.
“E se andiamo a farci un bagno?”.
“Scherzi vero?”.
Ma l’Idrovora non scherza per niente, “Dai muoviti!” mi fa e mi prende per un braccio. Dovrei impormi e riportarla a casa, anche con le cattive. E se fa storie mollarla lì, che se ne torni a piedi. Invece cedo, come sempre del resto.



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