Eccoci arrivati alla
seconda puntata del nostro breve racconto “Incontri ravvicinati del quarto
tipo”. Continua l’epopea notturna del nostro Alessandro.
CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI
Seconda puntata
Io allora capisco già
come andrà a finire, che se me la carico in macchina non mi riduco a casa prima
delle otto quindi praticamente faccio il dritto.
Il mio sesto senso non
sbaglia e infatti poco prima di mettersi a cantare a squarciagola Alessandra
Amoroso l’Idrovora mi dice “Non vorrai mica che la serata finisce qui”.
Io invece volevo con
tutto me stesso che la serata finisse qui e le avrei detto volentieri, sarà per un’altra volta perché sai domani ho
il Battesimo della mia sorellina e sarei pure il padrino e quindi devo fare
bella figura, non posso anche stavolta fare il cazzone. I miei familiari li
ho già delusi abbastanza. Ma figurati se l’Idrovora avrebbe capito, anzi, mi
avrebbe preso per finocchio oltre al fatto che non mi sembra particolarmente interessata
ai miei tormenti.
Ora che canta a
squarciagola la butterei giù dalla macchina in corsa. Neanche fosse ‘sta gran
topa da perderci la testa. Anzi. Prendiamo le cosce, sono belle abbronzate ma
anche belle grassocce. Senza contare quel trucco pesante da baldracca. Dai, non
si può uscire di casa in quel modo. Per esempio come fai a presentare una così
a tua mamma? Al massimo la presenti a un regista di porno.
Ma vabé farò
quest’ultimo sforzo e così accelero, direzione scannatoio. Mi infilo nella stradina sterrata e costeggio l’immensa
villa del Calvi, poi prendo un’altra viuzza che sfocia in un piccolo spiazzo.
Il mitico scannatoio.
Che ricordi! Quando
ancora non mi fregava niente di nessuno. Qui me ne sarò fatte a occhio e croce
una cinquantina. Ma dai non esageriamo, forse di meno. Comunque ci si divertiva
veramente. Io in una macchina e il Vecio in un’altra che facevamo le gare a chi
durava di più. E vinceva sempre lui. Poi ho scoperto che giocava sporco,
infatti si era comprato i goldoni ritardanti. Bello sforzo.
Comunque ora sono
tranquillo, la villa è pure vuota quindi non ci sono rischi. Infatti ad Agosto
Mario Calvi e consorte di sicuro non stanno a casa ma su qualche nave da
crociera chissà dove. Che poi sono due personaggi di uno squallore unico. Lui è
il presidente della regione, un tipo viscidissimo. Un panzone sempre in giacca
e cravatta con i capelli unti tirati indietro. Lei invece è una bambola
gonfiabile.
“Dai ricarichiamoci!”,
l’Idrovora tutta trionfante tira fuori una bottiglia di vodka dalla borsa.
Le dico che sono a posto
così ma per tutta risposta mi infila la bottiglia in bocca e mi tocca pure bere
nonostante la nausea. Poi mi salta addosso e anche se inizialmente il mio amico fa pure fatica ad alzarsi, dai e
ridai un po’ di voglia mi viene. Per stare sul sicuro mi infilo non uno, ma due
preservativi e se ce l’avevo mi sarei pure infilato un calzino. Questa c’avrà
più malattie di Cicciolina. L’Idrovora avrà dieci anni in meno di me ma è già
un’attrice porno e a dire il vero per qualche minuto mi diverto pure. Dopo
l’amplesso lei esce a fumarsi una sigaretta mentre io guardo l’orologio, sono
quasi le cinque, e mi faccio prendere da qualcosa che assomiglia a ansia e
senso di colpa insieme.
“Wow che villa!”
l’Idrovora corre verso di me affacciandosi al finestrino.
“Eh sì questi hanno i
soldi” le rispondo.
“E chi ci abita?”.
“I Calvi, uno stronzo e
una stronza ma adesso sono in vacanza”.
“C’hanno pure la
piscina?”.
“Sì, anche bella
grande”.
“E se andiamo a farci un
bagno?”.
“Scherzi vero?”.
Ma l’Idrovora non scherza per niente, “Dai muoviti!” mi fa e
mi prende per un braccio. Dovrei impormi e riportarla a casa, anche con le
cattive. E se fa storie mollarla lì, che se ne torni a piedi. Invece cedo, come
sempre del resto.
Nessun commento:
Posta un commento