CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI
Prima puntata
La verità è che stanotte
non ho voglia di niente, mi gira la testa, ho pure un po’ di nausea e per di
più tra cinque ore ho il Battesimo della mia sorellina Rebecca, la nuova figlia
di mio padre e lasciamo perdere chi è la madre. Katia da Bucarest che ha la mia
età ma soprattutto venticinque anni in meno di mio padre. Comunque alla fine mi
tocca pure fare il padrino e a dirla tutta non so con criterio abbiano scelto
proprio me che con la chiesa non c’entro niente. Forse per farmi prendere
almeno una, anche se piccola, responsabilità. E vi dirò di più, stavolta mi
sono messo in testa che non voglio deludere nessuno.
Sta di fatto che ora
devo sbrigare un’ultima faccenda prima di ridurmi finalmente a casa.
Sono le tre di notte e
sto guidando con circa otto shortini e un paio di cannette in circolo, che se
mi fermano mi ritirano la patente per almeno tre vite. A fianco c’ho Svetlana,
Oxana, o come diavolo si chiama questa qua che sta cantando a squarciagola una
canzone di Alessandra Amoroso. Già che io odio Alessandra Amoroso.
Il suo nome me l’ha pure
detto sui divanetti della discoteca ma punto
uno non mi interessava granché, punto
due mi ero già fumato due canne quindi ero nel mio mondo, punto tre eravamo proprio sotto la cassa
e non capivo niente.
Che poi alla fine è
tutta colpa del Vecio.
Anzi la colpa è solo la
mia che gli do ancora corda dopo quindici anni che lo conosco e non è cambiato
di una virgola e forse non cambierà mai. Come si fa alla mia età con una laurea
in scienze politiche e, perché no, una certa cultura, ritrovarsi in giro per
discoteche tutti i santi sabati con uno che si sfonda di canne e parla solo di
fica?
Perché il Vecio è fatto
così, passa il tempo ma lui ha sempre sedici anni e la solita faccia da
schiaffi. Prendi stasera. E’ al bar di suo cugino, a un certo punto entra un
gruppetto di rumene o polacche o comunque dell’est, si mette a intortarle e in
cinque minuti le carica in macchina. E quando siamo in discoteca cosa fa? Mi
butta tra le braccia la più mignotta di tutte e mi dice all’orecchio “Hai visto
che regalino ti ha fatto il Vecio?”. Per alcuni può anche essere un bel
regalino ma per me che ho trent’anni e sono alla ricerca di una ragazza seria è
un dispetto bello e buono. E il Vecio sembra che faccia di tutto per impedirmi
di cambiare rotta e di sistemarmi una volta per tutte.
Infatti Svetlana, Oxana,
diciamo che d’ora in poi la chiamerò l’Idrovora, è una da battaglia, non
aspetta nemmeno che mi presenti e già comincia a limonarmi pesante e dopo
cinque minuti mi sbatte sui divanetti, si alza la gonna e mi sale a cavalcioni.
E io quasi mi vergogno e per fare vergognare me dopo due canne e quattro
shortini vi assicuro che ce ne vuole.
Addirittura mi urla
all’orecchio che vuole farlo nel cesso e allora prende a trascinarmi per un braccio.
Ma c’è un limite a tutto, così le dico di no ma lei continua a ridere e non
molla mica. Allora le do uno strattone e finalmente capisce che non deve
insistere. Per un po’ fa pure la risentita e mi dice che per essere un italiano
sono un ragazzo serio. Non so se prenderlo come un complimento ma preferisco
non approfondire.
Per farmi perdonare,
perché mi sento pure in colpa per lo strattone, le offro non uno, ma quattro
shortini e nel portafoglio non mi rimane più un euro nemmeno per un’offerta in
chiesa.
Quando verso le due
mezza le dico che devo proprio andare l’Idrovora fa la faccia disperata e mi
chiede se l’accompagno a casa perché quelle stronze delle sue amiche sono
scomparse nella pineta con il Vecio.
Io allora capisco già
come andrà a finire, che se me la carico in macchina non mi riduco a casa prima
delle otto quindi praticamente faccio il dritto.
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