SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA MEGLIO
Parte seconda
Come
anticipato nella scorsa puntata, Lino
flagello di Dio nei suoi primi quindici giorni di permanenza ha messo a ferro e
fuoco la casa di riposo ad Runcfrèdd.
D’altronde
mi aveva avvisato, “Se non mi fate tornare a casa, io questo posto lo distruggo
quantèveroiddio!”.
E
così è partito con piccoli dispetti come per esempio alzare la televisione a
tutto volume mentre i miei vecchietti e io leggiamo e commentiamo le notizie
del giornale.
Poi
ha cercato di assassinare la Ginetta, una povera novantenne disfagica che può
ingoiare solo cibi addensati, passandole un bel cappelletto di carne.
In
un attimo la signora Ginetta è diventata rossa come un pomodoro, ha cominciato
a tossire e a rigurgitare e solo il miracoloso intervento dell’infermiera e
delle operatrici l’hanno salvata da un drammatico soffocamento.
Non
contento, il giorno seguente si è appropinquato a Merloni, un vecchietto con un
Alzheimer avanzato che passa ventitre ore su ventiquattro a cercare di smontare
il tavolino della carrozzina o le sponde del letto ripetendo “Portatemi a
Sorrivoli!”. Ebbene, Lino, con una destrezza degna di MacGyver, gli ha svitato
il tavolino e il nostro Merloni per un attimo ha assaporato il sogno di tornare
a Sorrivoli con le proprie gambe. Ma, ahilui, la fuga si è infranta in
prossimità dell’uscita per il pronto placcaggio da parte di due operatori.
E
non è finita qui, pochi giorni dopo abbiamo scoperto anche che Lino flagello di
Dio è un uomo di parola infatti sentite un po’ cos’ha combinato.
Prima
ha stretto amicizia con Piretta e Mollica, due ultraottantenni che solitamente
se ne stanno sulle loro e non hanno mai dato grattacapi, poi li ha convinti che
la casa di riposo ad Runcfrèdd è una
specie di Alcatraz, dove si mangia male, i bicchieri sono sporchi e che quindi bisogna
farla chiudere al più presto.
Così,
l’altra mattina, Lino, Piretta e Mollica avanzano per il corridoio spingendo i
loro bolidi alimentati a catetere e accerchiano il coordinatore come una
navigata gang di narcotrafficanti sudamericani.
E’
ovviamente Lino a prendere la parola, “O la prossima settimana torno a casa o
chiamo i Nas e questo posto lo faccio chiudere, parola del Parisi!” minaccia
mentre Piretta e Mollica gli fanno eco con un “Ben detto!”.
Il
coordinatore cerca di ascoltarlo, comprenderlo e farlo ragionare, ma con scarsi risultati, infatti Lino conclude con
questa frase, “Non mi credi? Aspetta qualche giorno e vedrai!”.
Sono
convinto che nella sua testa il nostro coordinatore non potesse minimamente
immaginare che Lino flagello di Dio parlasse sul serio.
Lo so lo so che vorreste sapere che cos'ha combinato il nostro flagello
ma dovrete aspettare la prossima settimana. Vi aspetto qui: stessa storia,
stesso posto, stesso blog.
Nessun commento:
Posta un commento