mercoledì 17 giugno 2015

Eccoci alla rubrica del mercoledì in compagnia di Lino flagello di Dio. Buona lettura!

SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA MEGLIO

Parte seconda

Come anticipato nella scorsa puntata, Lino flagello di Dio nei suoi primi quindici giorni di permanenza ha messo a ferro e fuoco la casa di riposo ad Runcfrèdd.
D’altronde mi aveva avvisato, “Se non mi fate tornare a casa, io questo posto lo distruggo quantèveroiddio!”.
E così è partito con piccoli dispetti come per esempio alzare la televisione a tutto volume mentre i miei vecchietti e io leggiamo e commentiamo le notizie del giornale.
Poi ha cercato di assassinare la Ginetta, una povera novantenne disfagica che può ingoiare solo cibi addensati, passandole un bel cappelletto di carne.
In un attimo la signora Ginetta è diventata rossa come un pomodoro, ha cominciato a tossire e a rigurgitare e solo il miracoloso intervento dell’infermiera e delle operatrici l’hanno salvata da un drammatico soffocamento.
Non contento, il giorno seguente si è appropinquato a Merloni, un vecchietto con un Alzheimer avanzato che passa ventitre ore su ventiquattro a cercare di smontare il tavolino della carrozzina o le sponde del letto ripetendo “Portatemi a Sorrivoli!”. Ebbene, Lino, con una destrezza degna di MacGyver, gli ha svitato il tavolino e il nostro Merloni per un attimo ha assaporato il sogno di tornare a Sorrivoli con le proprie gambe. Ma, ahilui, la fuga si è infranta in prossimità dell’uscita per il pronto placcaggio da parte di due operatori.
E non è finita qui, pochi giorni dopo abbiamo scoperto anche che Lino flagello di Dio è un uomo di parola infatti sentite un po’ cos’ha combinato.
Prima ha stretto amicizia con Piretta e Mollica, due ultraottantenni che solitamente se ne stanno sulle loro e non hanno mai dato grattacapi, poi li ha convinti che la casa di riposo ad Runcfrèdd è una specie di Alcatraz, dove si mangia male, i bicchieri sono sporchi e che quindi bisogna farla chiudere al più presto.
Così, l’altra mattina, Lino, Piretta e Mollica avanzano per il corridoio spingendo i loro bolidi alimentati a catetere e accerchiano il coordinatore come una navigata gang di narcotrafficanti sudamericani.
E’ ovviamente Lino a prendere la parola, “O la prossima settimana torno a casa o chiamo i Nas e questo posto lo faccio chiudere, parola del Parisi!” minaccia mentre Piretta e Mollica gli fanno eco con un “Ben detto!”.
Il coordinatore cerca di ascoltarlo, comprenderlo e farlo ragionare, ma con scarsi risultati, infatti Lino conclude con questa frase, “Non mi credi? Aspetta qualche giorno e vedrai!”.
Sono convinto che nella sua testa il nostro coordinatore non potesse minimamente immaginare che Lino flagello di Dio parlasse sul serio.  

Lo so lo so che vorreste sapere che cos'ha combinato il nostro flagello ma dovrete aspettare la prossima settimana. Vi aspetto qui: stessa storia, stesso posto, stesso blog.  

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