venerdì 19 giugno 2015

Eccoci alla consueta rubrica del venerdì in compagnia di un vero Scrittore in carne e ossa.


CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI


Ieri ho avuto il piacere di ospitare nella mia Cesena Nicola Pezzoli, uno Scrittore di quelli che definisco appunto con la esse maiuscola, sia per l’immensa passione che mette nel suo lavoro sia per il grande talento che Madre Natura gli ha donato.
Certamente non potevo scortarlo verso il luogo della presentazione, ovvero la libreria Giunti, senza fare tappa in uno dei bar più caratteristici di Cesena, “l’Atelièr del caffè”, proprio di fianco al Duomo, e condividere un drink, forse due, un po’ come rito propiziatorio, un po’, forse un bel po’,  per sciogliere la lingua.
Così abbiamo passato una piacevolissima ora a parlare dell’impertinente e tenero Corradino, ovvero il protagonista del romanzo “Chiudi gli occhi e guarda”, che mi apprestavo a presentare, oltre che di letteratura, editoria e progetti futuri.
E dissertando di tutto questo con Nicola ho scoperto di essere di fronte non solo ad uno Scrittore con la esse maiuscola, ma anche ad un uomo sensibile, coerente e di grande spessore culturale.
Dopo un paio di drink, come potete notare da questa foto, eravamo pronti per partire.




Saranno stati i drink, sarà stato che quando si parla con uno Scrittore con la esse maiuscola il tempo vola ma è capitato che per la prima volta mi è dispiaciuto dover terminare, per ovvi motivi, la presentazione.
E in quella saletta della Giunti è successo un fatto strano: a un certo punto è come se il nostro dodicenne Corradino si fosse materializzato e si fosse seduto lì, in mezzo a noi, e si aveva come l’impressione che la voce di Nicola si sovrapponesse a quella del protagonista e viceversa.
In quel momento ho pensato che succede proprio così quando uno Scrittore è davvero onesto, quando riesce a scavare nell’io del personaggio e come si dice, non prende in giro il lettore.
E vi assicuro che Nicola, leggendo alcuni passi del romanzo, ci ha fatto sorridere e ci ha fatto commuovere e credo che per uno Scrittore suscitare questo scompiglio emotivo sia la massima aspirazione.  



Per concludere in bellezza siamo tornati all’Atelièr del caffè e lì, nei tavolini di fuori, accanto al Duomo, sorseggiando stavolta un analcolico, Nicola è tornato Nicola e Corradino si è ritufatto dentro alle pagine di questo splendido romanzo. 

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