CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI
Ieri
ho avuto il piacere di ospitare nella mia
Cesena Nicola Pezzoli, uno Scrittore di quelli che definisco appunto con la esse maiuscola, sia per l’immensa passione
che mette nel suo lavoro sia per il grande talento che Madre Natura gli ha
donato.
Certamente
non potevo scortarlo verso il luogo
della presentazione, ovvero la libreria Giunti, senza fare tappa in uno dei bar
più caratteristici di Cesena, “l’Atelièr del caffè”, proprio di fianco al
Duomo, e condividere un drink, forse
due, un po’ come rito propiziatorio, un po’, forse un bel po’, per sciogliere la lingua.
Così
abbiamo passato una piacevolissima ora a parlare dell’impertinente e tenero
Corradino, ovvero il protagonista del romanzo “Chiudi gli occhi e guarda”, che
mi apprestavo a presentare, oltre che di letteratura, editoria e progetti
futuri.
E
dissertando di tutto questo con Nicola ho scoperto di essere di fronte non solo
ad uno Scrittore con la esse
maiuscola, ma anche ad un uomo sensibile, coerente e di grande spessore
culturale.
Dopo
un paio di drink, come potete notare da questa foto, eravamo pronti per
partire.
Saranno
stati i drink, sarà stato che quando si parla con uno Scrittore con la esse
maiuscola il tempo vola ma è capitato che per la prima volta mi è dispiaciuto
dover terminare, per ovvi motivi, la presentazione.
E
in quella saletta della Giunti è successo un fatto strano: a un certo punto è
come se il nostro dodicenne Corradino
si fosse materializzato e si fosse seduto lì, in mezzo a noi, e si aveva come
l’impressione che la voce di Nicola si sovrapponesse a quella del protagonista
e viceversa.
In
quel momento ho pensato che succede proprio così quando uno Scrittore è davvero
onesto, quando riesce a scavare nell’io del personaggio e come si dice, non prende in giro il lettore.
E
vi assicuro che Nicola, leggendo alcuni passi del romanzo, ci ha fatto
sorridere e ci ha fatto commuovere e credo che per uno Scrittore suscitare questo
scompiglio emotivo sia la massima aspirazione.
Per concludere in bellezza siamo tornati all’Atelièr del caffè e lì, nei
tavolini di fuori, accanto al Duomo, sorseggiando stavolta un analcolico,
Nicola è tornato Nicola e Corradino si è ritufatto dentro alle pagine di questo
splendido romanzo.
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