mercoledì 3 giugno 2015

Eccoci alla rubrica del mercoledì in compagnia dei nostri scatenati vecchietti.


SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA MEGLIO

Parte seconda

Dopo la definizione d’alta scuola di Edmondo sul tema dell’omosessualità per riprendermi mi sono dovuto calare una bustina di zucchero. Così, con un’energia ritrovata, ho fatto ritorno nella sala polivalente pronto per continuare il dibattito.
“Allora stavamo parlando dell’omosess…”, non faccio in tempo a finire la frase che si intromette un’Irma ancora più agguerrita, “E’ una malattia!” esclama, “Si deve curare dallo psichiatra”.
“Spiegami meglio” le faccio.
“Lo psichiatra gli dà delle medicine per guarirlo”, si blocca un attimo con un’espressione pensierosa, “Però non so se le hanno già inventate”.
“Forse le stanno sperimentando e ci vorrà qualche anno per metterle in commercio” interviene un Piero quasi deluso.
“Per me invece si diventa!”, è della Mariuccia la voce fuori dal coro.
“Come si fa a diventare gay?” le chiedo.
“Sono uomini che hanno avuto delle delusioni dalle donne e allora dicono, dai proviamo con gli uomini” ci spiega.
“Anche secondo me si diventa” salta su la Mafalda, “Uno si sente più maschile e uno più femminile”.
“A me non mi dà fastidio che si accompagnano” azzarda una progressista Anna, “Ma senza andare in chiesa a dare spettacolo”.
“Sì, perché adesso si vogliono anche sposare!” rilancia con disprezzo l’Angelina.
“Mi pare di capire che non sei d’accordo” la provoco.
“Puah!” e simula uno sputo, “E’ contro la natura, la religione e la famiglia… Per fortuna che io muoio prima di vederli sposati anche in Italia”.
“E trampò vogliono anche i figli” scuote la testa Piero.
“Gli uomosessuali non si accontentano mica, hanno anche le pretese!”, rincara
l’Irma. 
“Io ai finocchi li lasciavo andare per la sua strada, io andavo con le donne!” recita orgoglioso Piero.
“Io ce l’ho la soluzione”, è Edmondo a prendere la parola e ve lo giuro, ho quasi paura.
“Sentiamo”.
“Io farei come quando c’era Mussolini, tutti in galera!” e sbatte il pugno sul tavolino.
Rabbrividisco. Ho bisogno di calarmi un’altra bustina di zucchero.


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