venerdì 12 giugno 2015

Eccoci alla consueta rubrica del venerdì in compagnia del nostro Liceale.


CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI

Alcuni stralci dal memoriale del nostro Liceale:

E’ la notte prima dell’esame di maturità, la sveglia che ti ha regalato la zia Maria per la cresima segna mezzanotte e cinque. Tra circa otto ore hai lo scritto di italiano.
Hai lasciato perdere quel patetico tentativo di costruirti una cartucciera piena di temi già scritti da altri nel migliore dei modi, vuoi dimostrare a quei quattro che anche tu hai un tuo stile. E quei quattro li troverai dietro la cattedra, uno di fianco all’altro.
Te li vedi come in un’istantanea: il professore d’italiano, sosia perfetto di Giuliano Ferrara, con il borsone liso e il sigaro sempre in bocca, Mingoni, il prof di matematica, stressato fino al midollo per la separazione dalla moglie, la gnomica e femminista prof di greco, che secondo voialtri è anche lesbica e ce l’ha su con i maschi, e infine Rubini, il prof di storia e filosofia, che si pulisce le orecchie con le stanghette degli occhiali.
Ora stai rivivendo gli ultimi mesi di permanenza dentro al Regio e ripensi a quell’insopportabile clima di nevrosi generale. Nella tua classe uno strano virus si era impossessato delle tue compagne che all’improvviso non erano più le tue compagne di sempre, bensì gli zombie di “A volte ritornano” con alcuni tratti sadomaso. Infatti si facevano terrorismo reciproco, ripescando leggende assurde raccontate dagli amici degli amici di un lontano cugino che parlavano di accadimenti paranormali, così da spaventare se stesse e le altre.
Voi sette maschi, invece, allo stato brado, con barba incolta, ascella tonante ed esplosioni di brufoli continuavate ad affliggervi con la stessa frase, “Se avessimo studiato durante l’anno!”.
Il vostro quartier generale era la cucina di casa tua e questo era lo scenario: tavolo pieno di libri, il Rocci, il Castiglioni Mariotti con la copertina stracciata, l’Antigone piena di cazzi disegnati da Nello, pile di Bignami e il Paradiso di Dante, biscotti del Mulino Bianco sparsi sulla tovaglia, pepsi calda, rutto libero e Rossi che ogni tanto metteva su il porno dell’amico di suo padre.

….

All’improvviso ti rendi conto che ormai è mezzanotte e mezza ma le palpebre non accennano a chiudersi. Metti su per l’ennesima volta “Notte prima degli esami” di Venditti mentre la tua mente è invasa da quelle domande a cui nessuno è ancora riuscito a trovare una risposta scientificamente dimostrabile.
Cosa cambierà in te dopo la maturità?
Forse ti comporterai come conviene per stare al mondo nella maniera più adeguata? O forse dovrai abbandonare gli stupidi sogni di vincere le “Coppe dei Campioni”? O magari sarai costretto a modellare la tua maschera a immagine e somiglianza di qualche intellettualoide e narcisista professore universitario?
Non lo sai, ma non hai fretta di diventare grande.


Intanto il buon Venditti canta “Gli esami sono vicini e tu sei troppo lontana dalla mia stanza…”. Ripensi a Tea, se n’è andata qualche mese fa, era stanca della tua totale incapacità di prendere decisioni, diceva sempre che guardavi la vita da fuori e non lasciavi che ti attraversasse.
Le avevi fatto mille promesse, poi quando era giunto il momento di stare insieme hai avuto paura, ti sei tirato indietro da bravo vigliacco e lei ha deciso di dire basta una volta per tutte.
E tu non te l’aspettavi, non pensavi potesse fare a meno di te e invece ora i suoi occhi nocciola guardano quel ragazzo bruttino che non potrà mai conoscerla fino in fondo come la conosci tu.
Ma è la solita questione delle distanze, se Tea ti si avvicina troppo scappi e ti chiudi a riccio ma se lei si allontana stai come un cane e la insegui come fosse la tua ragione di vita.
Ormai è l’una e mezza, anche l’immagine di Tea svanisce, Venditti ha smesso di cantare, si sente solo il frinire delle cicale e a te sembra di non ricordare nulla di quello che hai studiato ma poi pensi, “Me la caverò anche questa volta, proprio come ho sempre fatto”.
Solo allora ti addormenti.   

Lo so che è una delle canzoni più utilizzate nella storia della musica italiana ma rimane un pezzo splendido.


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