venerdì 18 settembre 2015

Eccoci arrivati alla nostra consueta rubrica del venerdì. Oggi il "primo tempo" di un breve racconto.


CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI

Primo tempo


Scendi dall’autobus spintonato da una torma di licantropi quindicenni che ululano dietro a una ragazza con gli occhi verdi e due tette spaziali.
Sono patetici, pensi.
Ti senti un alieno perché non fai apprezzamenti e non elenchi le posizioni in cui te la faresti. In prossimità dell’entrata ti si fa incontro Rondoni tutto trafelato. Senza nemmeno salutarti comincia a frugarti nella cartella come un cane randagio nella spazzatura finché non addenta il tuo quaderno di latino. A quel punto si appoggia al muretto per copiare la versione. Stavolta l’hai fatta da schifo, anzi l’hai lasciata a metà, ma sono cavoli suoi, pensi.
Il Grande Progetto ti occupa la mente e ti risucchia la concentrazione, non c’è spazio per quelle stupidissime versioni.
Mentre attraversi l’atrio e saluti Germano, il bidello, che come tutte le mattine si sta sbucciando un’arancia, ti sale l’angoscia e cominci a pensare che sarebbe meglio  lasciar perdere.
Forse sto facendo una cazzata, soppesi.
Eppure fino a ieri eri sicuro di te, inflessibile.
Sulle scale incontri Ambra. Con i suoi occhi buoni da Bambi e l’aria ostinatamente distratta, sembra che sia appena precipitata da un’altra galassia. Lì al Liceo tutti la considerano una svitata ma in realtà tu sai bene che è solo un tantino originale e forse un po’ troppo sensibile per il pianeta terra.
Stanotte vi siete messaggiati fino all’una e tu hai trovato il coraggio di rivelarle il Grande Progetto. Non ti ha dato dello stupido e non ha cercato di fermarti. Ti ha capito come non ti capirebbe nessuno.
Ora ti domanda per l’ultima volta se sei davvero convinto, ti sussurra un po’ imbarazzata che per te ci sarà sempre quindi ti butta le braccia al collo e ti riempie di baci.
Entri in classe, ti rintani nel loggione, da una parte c’è Rondoni che ti maledice perché hai fatto una mezza versione senza senso e dall’altra Gordon che scarabocchia il banco con la cancellina.
Ti scappa un sorriso malinconico mentre pensi che ti mancheranno quelle quattro stronzate con gli amici. Ma neppure quelle possono alleviare il tuo tormento.
Qui, in questo ambiente, in questa città, ti senti soffocare come se ti avessero infilato la testa dentro a una busta di nylon.
Quando suona la campanella ecco che appare la professoressa Gargolla, più minacciosa di uno spirito maligno.
Entra spregiudicata e spocchiosa, già sgradevole di prima mattina. Produce la solita inutile battuta ed è subito pronta a interrogare, per non perdere un solo secondo. Passa e ripassa il registro con gli occhialini sul naso e l’espressione luciferina.
Il buon Giacomo Guidi si propone volontario, per oggi almeno ti potrebbe salvare, ma tutto è già scritto.
“Guidi, lei ha la media dell’otto, cosa viene a fare? Tanto poi ce l’abbiamo già il nostro abituale volontario” e sfoggia una smorfietta famelica.
“Davide Brini!” bercia strafottente, “Lei è il volontario perfetto!”
Qualche burattino in platea la compiace con una risata a comando.
Strisci la sedia sul pavimento quindi ti alzi con una lentezza biblica. Sai bene che il tuo atteggiamento ha già mandato in bestia la Gargolla ancor prima di cominciare l’esecuzione.
Mentre ti avvii verso la ghigliottina senti colare nello stomaco una rabbia orrenda. Ti immagini i modi più efferati per renderla focomelica.
Cerchi di mantenere i battiti al minimo, in fondo sei un provocatore, non un maleducato.
Lei però inizia il suo show. 

Continua...

Vi aspetto venerdì prossimo per il "secondo tempo", stesso giorno, stesso posto, stesso blog.  

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