lunedì 10 agosto 2015

Dopo una settimana di ferie il blog riapre i battenti. Vi è mancato eh? Eccoci pronti con la classica rubrica del lunedì in compagnia di Simone.


LO PSICOLOGO NON SERVE A NIENTE?






Oggi mentre ero in macchina ascoltavo “Sopravviverai” di Max Pezzali e mi è tornato in mente Simone. Ricordate il ragazzone goffo sfidato a singolar tenzone da Ramì per ottenere il cuore di Alessia?
Proprio lui che poi con Alessia ci si era messo insieme e che durante un colloquio mi aveva detto, “Lei mi piace, niente di più… ma lo dovresti sapere anche te Psicologo che a quindici anni l’amore non esiste”.
Ecco, mi sono dimenticato di dirvi che Simone un paio di mesi dopo si è ripresentato allo Sportello e non sembrava più lui. Emaciato, occhi gonfi e capelli scarciofati. Sulle prime, vi giuro, ho pensato fosse reduce da un funerale.
“Psicologo, Alessia mi ha lasciato” singhiozza il ragazzone mentre si strappa le lacrime dagli occhi.
“Accidenti, mi dispiace” e gli passo i fazzoletti.
“Non vivo più, Psicologo, non vivo più”.
“Non vivi più?” gli faccio eco.
“Proprio così, non mangio, non dormo e ho pensato anche di ammazzarmi”.
“Addirittura, ma come è successo?”.
“Una domenica pomeriggio ci dovevamo vedere invece lei mi chiama la mattina e mi dice che i suoi non la fanno uscire. Allora io mi organizzo con quelli del Bar e andiamo all’Ipercoop. Prova a indovinare chi incontro… Dai  dai” mi sollecita con una certa aggressività.
“Chi incontri?” faccio un po’ il finto tonto.
“Psicologo, chi vuoi che incontri? Alessia!” e sbatte un pugno sul tavolo, “Era lì mano nella mano con un tamarraccio molto più grande di lei, avrà avuto vent’anni”.
“E tu?”.
“Ah, io ho perso la testa, ho rifilato un pugno al tipo e le ho urlato di fronte a tutti, sei proprio una gran troia!, e se non c’erano i miei amici a trascinarmi via li avrei ammazzati tutti e due”.
Sospiro, “Ti capisco, deve essere stata una brutta botta”.
“Dopo quella domenica le ho chiesto scusa e l’ho pregata di ritornare con me, ma non c’è stato verso e sono pure passato dalla parte del torto!”, Simone si strappa via un altro po’ di lacrime, “Non pensavo mai di stare così male per una ragazza. Oh, Psicologo, non dirlo a nessuno, eh!”.
“Lo sai bene che c’è il segreto professionale e poi anche se non ci fosse non lo direi comunque” lo rassicuro.
Restiamo un attimo in silenzio e quando sto per riprendere la parola mi anticipa, “Per favore non mi dire quelle frasi del cavolo, si chiude una porta e si apre un portone, oppure, ce ne sono tante di ragazze al mondo, perché mi deluderesti”.
“Assolutamente no, anche a me non piacciono tutte quelle frasi fatte, so bene che ora per te Alessia è l’unica ragazza del pianeta che vorresti”.
“Proprio così”, Simone si tampona le ultime lacrime, “Ho sempre il groppo in gola ma ora che ne ho parlato mi sento un po’ più leggero”.
La canzone di Pezzali stava volgendo al termine e intanto pensavo che avrei voluto dire a Simone e a tutti i quindicenni che soffrono per amore, “Sopravviverai”.

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