mercoledì 19 agosto 2015

Eccoci pronti con la consueta rubrica del mercoledì. Salite insieme a me e ai miei terribili vecchietti sul pulmino per affrontare il viaggio della speranza.


SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA MEGLIO


Sapevo già in partenza che sarebbe stato il viaggio della speranza. D’altronde quello era il giorno più caldo dell’estate, anzi, degli ultimi cento anni. Erano le quattordici e trenta in punto e il sole colava a picco sul parcheggio antistante alla casa di riposo ad Runcfrèdd.
Piazzato lì in procinto di squagliarsi c’era il pulmino. Ho capito che non sarebbe stato un pomeriggio facile nel momento in cui scopro che il nostro mezzo non è dotato di sollevatore per carrozzine. Quando lo faccio notare all’autista lui allarga le braccia e mi dice che non ne è stato specificato il trasporto ergo questo ha passato l’associazione.
Certo, magari l’associazione pensava che in una casa di riposo soggiornasse un gruppo di boy scout e non un manipolo di vecchietti artritici e diversamente abili.
Non sono stato lì a discutere, avrei dilapidato inutilmente ossigeno e vi assicuro che con quaranta gradi percepiti anche un dispendio extra mi sarebbe stato fatale.
A questo punto sarete curiosi di sapere perché abbia scelto proprio il giorno più caldo dell’ultimo secolo per organizzare una gita a Cesenatico.
Punto primo ho fissato la data più di un mese fa e chi si aspettava un’estate così infuocata?, punto secondo ho fatto una promessa a Ernesto. E io le promesse le mantengo.
Non potevo rimanere insensibile alla sua richiesta di riabbracciare i vecchi amici, vedere un po’ di gnocca, e non sempre quelle solite vecchie, ma soprattutto regolare un ultimo conto.
Ho provato ad approfondire ma Ernesto mi ha fatto capire che non dovevo rompere i coglioni e che lui mica veniva a ficcare il naso negli affari miei.
Piuttosto non è stato facile scegliere i quattro fortunati e dovete sapere che nonostante il caldo quei posti elitari sul pulmino erano molto ambiti, soprattutto dalle Spice Girl over 80. E considerando che uno era assegnato di diritto a Ernesto, altri due a Piero e  alla signora Irma per la loro capacità di deambulare in autonomia, rimaneva un solo sedile disponibile. Il ballottaggio si era ristretto alla signora Giuliana, con il rischio costante di una delle sue letali scariche diarroiche, e alla signora Mafalda, una signorona di un bel quintalozzo soggetta a improvvisi cali di pressione.
Come in un dibattito politico in prossimità delle votazioni ognuna cercava di screditare l’avversaria.
“Ma cosa portate quella là che si caga addosso!?!” sentenziava la signora Mafalda.
“Sotto quel sole a quella là gli viene un colpo!” ribatteva la signora Giuliana.
Alla fine non c’è stato nemmeno bisogno che fossimo noi a decidere perché quella mattina la signora Mafalda si è ritrovata con le ruote della carrozzina bucate quindi oltre a perdere il ballottaggio ha dovuto passare la giornata intera a letto mentre il suo bolide era in riparazione. E quando abbiamo domandato alla signora Giuliana se ne sapesse qualcosa, lei, ovviamente, sghignazzando con la dentiera in bella vista ha negato ogni implicazione.
Così in quel pomeriggio più caldo degli ultimi cento anni eravamo pronti per partire.
E se Piero e la signora Irma sono saliti sul pulmino con discreta facilità anche se tra vari scricchiolii articolari, per sollevare Ernesto e la signora Giuliana mi è uscita un’ernia proprio nella zona L5 S1.


I nostri vecchietti torneranno sani e salvi dal viaggio della speranza? Quale sarà l’ultimo conto che Ernesto deve regolare? Lo scopriremo nelle prossime puntate, stesso posto, stesso giorno, stesso blog. 

Nessun commento:

Posta un commento