Eccoci puntualissimi con
la consueta rubrica del venerdì in compagnia di Geki, degli assiomi di papà e
di un mister che non vuole scendere a compromessi.
CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI
Seconda parte
Il signor Benni si
accende un’altra sigaretta mentre osserva il rettangolo di gioco ancora
deserto. Dallo spogliatoio sente le urla sguaiate dei ragazzi. E’ nervoso come
se in campo dovesse scendere lui. Forse perché il più grande desiderio della
sua vita è che Geki raggiunga quel traguardo che lui non ha potuto raggiungere,
non certo per demeriti ma solo per quel maledetto infortunio. Però c’è qualcosa
in quel figlio che non lo convince. E’ vero che può vantare una tecnica
sopraffina ma non ha la stessa fame di vittoria che aveva lui a tredici anni e
che da sempre fa parte del corredo genetico dei Benni. Infatti sembra che pensi
più a quella stupida playstation ma soprattutto alle ragazzine, non che sia un
male, ma se ci pensi troppo poi quelle
ti intorpidiscono il cervello.
Primo assioma secondo
Benni: guai innamorarsi prima dei
vent’anni.
Geki intanto, dentro lo
spogliatoio, si sta infilando la sua solita numero 10 e nello stesso tempo
continua a messaggiare a Elisa e Ringhio. Ma ora basta! Deve concentrarsi, oggi
bisogna dare il massimo, un po’ perché ci sarà quell’osservatore del Cesena e
un po’ perché non vuole deludere papà. Un ultimo messaggio e poi lancia il
cellulare dentro al borsone.
Il primo ad uscire dallo
spogliatoio è Gianni, il mister. Un tipo sui trentacinque anni, atletico e con
una pronunciata gobba sul naso. Il signor Benni getta la sigaretta, lo
raggiunge e prendendolo sotto braccio lo scorta lontano da occhi indiscreti.
“Senti Gianni, lo vedi
quel signore là?” e indica un tipo brizzolato in giacca e cravatta che parla al
cellulare, “è un osservatore del Cesena ed è venuto per Geki”.
“Bene!” fa il mister
entusiasta.
“Ecco, allora dobbiamo
mettere Geki in condizione di esprimersi al meglio” specifica il signor Benni.
“Cioè?”, il mister ora
lo fissa con aria sorpresa.
“Con che modulo volevi
giocare oggi?” si informa il signor Benni.
“Il solito quattro
quattro due con i soliti undici”.
“Senti Gianni, oggi io
farei un quattro tre tre, caverei quel Berretti che parliamoci chiaro non la
becca mai e avanzerei Geki nel tridente offensivo, magari a sinistra visto che
gli piace rientrare sul destro e fare il tiro a giro tipo Del Piero. Così gli
diamo meno compiti difensivi e può essere più lucido sottoporta”.
Che il signor Benni
fosse un pallone gonfiato nonché uno di quei genitori fenomeni che vuole sempre mettere il becco il mister lo sapeva ma
che arrivasse a sindacare anche su quale modulo e su quali giocatori mettere in
campo proprio no. E poi a quel povero Geki lo ossessiona con la storia che deve
diventare un calciatore, così rischia solo di rovinarlo. Eppure, per ora,
sceglie di non mandarlo affanculo e di
tenere un profilo più accomodante, “E’ difficile cambiare modulo su due piedi
alla vigilia di una partita così importante e poi ho già comunicato la
formazione… ma in corso d’opera potrà essere una soluzione”.
Il signor Benni scuote
la testa piccato, “Non è la risposta che mi aspettavo, spero solo per te che il
risultato ti dia ragione”.
“E’ una minaccia?”,
stavolta Gianni manda a quel paese l’accondiscendenza ma non sa che il secondo
assioma secondo Benni è: mai sfidare
Claudio Benni.
“Forse, caro mister”
conclude il padre di Geki avviandosi verso la tribuna.
Lo so lo so che siete
smaniosi di sapere che cosa accadrà durante la partita ma dovrete aspettare la
prossima puntata. Stesso giorno, stesso posto, stesso blog.
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