venerdì 28 agosto 2015

Eccoci puntualissimi con la consueta rubrica del venerdì in compagnia di Geki, degli assiomi di papà e di un mister che non vuole scendere a compromessi.


CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI


Seconda parte 


Il signor Benni si accende un’altra sigaretta mentre osserva il rettangolo di gioco ancora deserto. Dallo spogliatoio sente le urla sguaiate dei ragazzi. E’ nervoso come se in campo dovesse scendere lui. Forse perché il più grande desiderio della sua vita è che Geki raggiunga quel traguardo che lui non ha potuto raggiungere, non certo per demeriti ma solo per quel maledetto infortunio. Però c’è qualcosa in quel figlio che non lo convince. E’ vero che può vantare una tecnica sopraffina ma non ha la stessa fame di vittoria che aveva lui a tredici anni e che da sempre fa parte del corredo genetico dei Benni. Infatti sembra che pensi più a quella stupida playstation ma soprattutto alle ragazzine, non che sia un male, ma se ci pensi troppo poi quelle ti intorpidiscono il cervello.
Primo assioma secondo Benni: guai innamorarsi prima dei vent’anni.
Geki intanto, dentro lo spogliatoio, si sta infilando la sua solita numero 10 e nello stesso tempo continua a messaggiare a Elisa e Ringhio. Ma ora basta! Deve concentrarsi, oggi bisogna dare il massimo, un po’ perché ci sarà quell’osservatore del Cesena e un po’ perché non vuole deludere papà. Un ultimo messaggio e poi lancia il cellulare dentro al borsone.
Il primo ad uscire dallo spogliatoio è Gianni, il mister. Un tipo sui trentacinque anni, atletico e con una pronunciata gobba sul naso. Il signor Benni getta la sigaretta, lo raggiunge e prendendolo sotto braccio lo scorta lontano da occhi indiscreti.
“Senti Gianni, lo vedi quel signore là?” e indica un tipo brizzolato in giacca e cravatta che parla al cellulare, “è un osservatore del Cesena ed è venuto per Geki”.
“Bene!” fa il mister entusiasta.
“Ecco, allora dobbiamo mettere Geki in condizione di esprimersi al meglio” specifica il signor Benni.
“Cioè?”, il mister ora lo fissa con aria sorpresa.
“Con che modulo volevi giocare oggi?” si informa il signor Benni.
“Il solito quattro quattro due con i soliti undici”.
“Senti Gianni, oggi io farei un quattro tre tre, caverei quel Berretti che parliamoci chiaro non la becca mai e avanzerei Geki nel tridente offensivo, magari a sinistra visto che gli piace rientrare sul destro e fare il tiro a giro tipo Del Piero. Così gli diamo meno compiti difensivi e può essere più lucido sottoporta”.
Che il signor Benni fosse un pallone gonfiato nonché uno di quei genitori fenomeni che vuole sempre mettere il becco il mister lo sapeva ma che arrivasse a sindacare anche su quale modulo e su quali giocatori mettere in campo proprio no. E poi a quel povero Geki lo ossessiona con la storia che deve diventare un calciatore, così rischia solo di rovinarlo. Eppure, per ora, sceglie di  non mandarlo affanculo e di tenere un profilo più accomodante, “E’ difficile cambiare modulo su due piedi alla vigilia di una partita così importante e poi ho già comunicato la formazione… ma in corso d’opera potrà essere una soluzione”.
Il signor Benni scuote la testa piccato, “Non è la risposta che mi aspettavo, spero solo per te che il risultato ti dia ragione”.  
“E’ una minaccia?”, stavolta Gianni manda a quel paese l’accondiscendenza ma non sa che il secondo assioma secondo Benni è: mai sfidare Claudio Benni.
“Forse, caro mister” conclude il padre di Geki avviandosi verso la tribuna.


Lo so lo so che siete smaniosi di sapere che cosa accadrà durante la partita ma dovrete aspettare la prossima puntata. Stesso giorno, stesso posto, stesso blog.

Nessun commento:

Posta un commento