SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA MEGLIO
Dovete sapere che qua
nella sala polivalente della casa di riposo ad
Runcfrèdd e più precisamente nella zona sinistra del nostro consueto ferro
di cavallo si è formata una nuova band, le Spice Girls over 80. Sono cinque e
sono le più arzille del parterre, o almeno credono di esserlo. Non cantano ma
criticano senza peli sulla lingua, anche se qualcuno ne hanno sul mento, sono
estremiste, razziste, non disdegnano la pena di morte e sono a favore del filo
spinato, con scariche elettriche, lungo i confini dell’Italia.
Però sotto questa scorza
irreprensibile sono tenere e nostalgiche e se potessero esprimere un desiderio
vorrebbero tornare giovani.
“Così io non sposerei
mio marito!” gracchia con un certo rammarico la signora Giuliana, la Spice con
la frangetta alla Ringo Starr.
“E cosa faresti?” le
domando.
“Mi divertirei di più e
andrei a ballare con i giovani”.
“Allora perché l’hai
sposato?”.
La signora Giuliana si
aggiusta la frangia e fa, “Perché era bello!”.
“Descrivimelo”.
“Alto, spalle larghe e
occhi celesti”.
“Meglio di Brad Pitt
insomma” le sorrido.
“Bren chi??”.
“No niente lascia stare,
è un attore dei nostri tempi… Cos’è
che non ha funzionato con lui?”.
“Con Bren Pinn?” mi chiede con un sorrisetto
e ho lo vaga impressione che mi prenda per i fondelli, “No dai” si ricompone,
“con mio marito non andava, è come se mi avesse deluso”.
“Spiegami bene”.
“Non ero innamorata
perché non parlava mai ma soprattutto non mi dava l’affetto, niente baci e
niente abbracci”.
“E tu li avresti
desiderati?”.
“Direi di sì” e anche la
sua frangetta si intristisce, “Però ormai mi ero sposata…”.
“Bella condanna il
matrimonio” le dico.
“Ma no dai, in fondo era
un gran lavoratore”, la signora Giuliana sembra quasi pentirsi delle
affermazioni precedenti, “E’ che è cresciuto senza la mamma e nella sua
famiglia di affetto non ne ha mai avuto”.
“Quindi vuoi dire che
non aveva gli strumenti per dare
affetto?”.
“Ecco proprio così”
esclama la Spice con la frangia, “E poi non ci ha mai fatto mancare niente”.
“Questo è l’importante!”
sancisco poi continuo, “Ma ora, visto che stiamo parlando di innamoramento, che
cos'è per voi l’amore?”.
“Rispettarsi” interviene
la signora Irma.
“Volersi bene nella
buona e nella cattiva sorte” afferma la signora Mafalda.
“Aiutarsi” anche la
signora Loretta dice la sua.
“Ciavé!”, è Piero a
mettere la parola fine a questo momento di romanticismo.
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