venerdì 31 luglio 2015

Eccoci arrivati alla nostra rubrica del venerdì. Ricordate questo splendido goal? Ogni volta che lo riguardo mi viene la pelle d'oca. E la pelle d'oca veniva anche al nostro Jimmy Marconi che di fronte a tutto il bar Leo aveva giurato che un giorno anche lui avrebbe segnato un goal così. Avrà mantenuto la promessa?


CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI







Quando le telecamere di Sky lo inquadrano valuto che Jimmy Marconi non è poi cambiato un granché. Certo, ora ha due stempiature che sembrano le piste di atterraggio di Fiumicino e un bel faccione gonfio da antidepressivo triciclico. Però con quegli occhi celesti, il naso alla francese e la bocca carnosa per me rimane sempre e comunque l’Alain Delon del Bar Leo, anche se sono passati parecchi anni.
Che poi in realtà a Borello era conosciuto da tutti come Il Bomber.
Mi sembra di sentire ancora il rombo della sua Cagiva Mito che inchioda davanti al Bar Leo e lui che scende con una delle sue fighine, come chiamava quelle ragazze da sballo che si portava dietro.
E le fighine erano uno dei suoi chiodi fissi. Ogni volta che vedeva me e il mio gruppo di dodicenni segaioli spolettare tra flipper e biliardino ci chiedeva, Qualche fighina?, e noi sconsolati scuotevamo la testa e allora lui ci diceva, Non è che mi diventate froci?.
Ma il grande chiodo fisso del Bomber era il calcio. A dire il vero era un fenomeno e il suo grande sogno era di giocare nella Juventus. Gli anziani di Borello sentenziavano che un ragazzo così talentuoso in vita loro non l’avevano mai visto ed erano convinti che forse forse era più forte anche di Roberto Baggio. Vi assicuro che il sabato pomeriggio quando giocava Il Bomber le tribunette del campo sportivo erano gremite. Gli spettatori venivano anche da fuori per godersi questo ragazzo di diciassette anni, bello come Alain Delon, che deliziava la platea con colpi di tacco, rabone, sombreri e goal da cineteca.
Poi una domenica di settembre, era il lontano ’89, al Bar Leo eravamo tutti a bocca aperta di fronte a “Novantesimo minuto” mentre Baggio con la maglia della Fiorentina saltava come birilli i giocatori del Napoli fino a depositare il pallone in rete. Al termine del servizio Il Bomber prende la parola e promette di fronte all’intero parterre, Un giorno farò anch’io un goal così!
E l’occasione per mantenere quella promessa era arrivata durante la partita più importante della sua ancora breve carriera: la finale regionale Cesena – Borello. Non si era mai vista così tanta gente da queste parti come quel giorno, tra tifosi accalcati sulla tribunetta e attorno al campo, talent scout del Cesena e di altre squadre di serie A in giacca e cravatta, occhiali da sole a goccia e sigaretta in bocca. Il nostro Bomber sta giocando una partita meravigliosa e mancano una manciata di minuti al termine con il risultato inchiodato sul 2 a 2. Ecco che prende palla dalla propria area di rigore e scarta uno dopo l’altro i difensori avversari, di fronte ormai c’è solo il portiere e il nostro lo salta con un doppio passo da campione. Avrebbe segnato un goal storico se un difensore non fosse intervenuto in scivolata impedendogli di siglare la rete della vittoria ma soprattutto fratturandogli tibia e perone. Mi sembra di sentirle ancora le urla demoniache del Bomber tanto che qualcuno del pubblico proponeva di chiamare un esorcista ancor prima che un’ambulanza.
E da quel drammatico giorno Jimmy Marconi qui a Borello non si è più visto, si diceva che subito dopo il grave infortunio fosse sprofondato in una forte crisi depressiva e la famiglia si fosse trasferita in una città di mare.
Non si è più visto, almeno fino a oggi.
Infatti sto guardando su Sky Juventus – Cesena mentre un giocatore della Juve sta sistemando la sfera per battere una punizione. E’ proprio in quel momento che un tifoso a petto nudo e con la pancetta sfugge ai controlli, si presenta in campo, si impossessa della palla e scatta con un’eleganza da campione verso la porta difesa dall’estremo difensore del Cesena. Spuntano stewart e poliziotti da ogni dove ma lui li dribbla tutti e dribbla anche il portiere con un doppio passo che mi ricorda qualcuno e infine deposita la palla in rete. Non fa in tempo a esultare che le forze dell’ordine gli saltano addosso e lo riempiono di botte. La curva della Juve fischia contro i poliziotti, vorrebbe concedere il giusto tributo a quel tifoso così talentuoso e addirittura mi sembra di sentire un coro: Bom-ber Bom-ber!
Quando i cameramen lo inquadrano e i telecronisti gli danno del delinquente io invece vorrei ringraziare il nostro Bomber per i due insegnamenti che oggi mi ha regalato.
I sogni prima o poi si avverano, basta crederci.
C’è ancora chi mantiene le promesse.
Grazie Bomber!

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