mercoledì 25 marzo 2015

Eccoci puntuali alla nostra rubrica del mercoledì!

SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA MEGLIO

Il Gran Premio in carrozzina. Parte seconda.


In questo momento più che il circuito di Monza il corridoio sembra la tangenziale di Bologna di mattina nel bel mezzo di un tamponamento. A questo punto perché la gara possa riprendere c’è bisogno della Safety car, che sarei io. Scastro le carrozzine, tolgo il catetere dalle razze dell’Anna B., dico a Zignén “Mi raccomando sempre dritto”, estraggo la Pierina dalla chiesetta e infine scrollo l’Adalcisa che mi sputacchia un “Ma vaffanc…”.
“Pronti, via!” esclamo. Sale nuovamente il rumore delle carrozzine e l’odore dei cateteri e l’Anna T. prende la testa del gruppo speronata dalla Rosa che non si aspettava una partenza così bruciante.
Ma attenzione perché dalle scale si sentono i passi di Secondo che ridiscende a valle come un troll dai boschi. Si fionda nel corridoio e con uno slalom alla Alberto Tomba vecchia maniera beffa tutti gli avversari e si piazza con la sedia proprio di fronte alla televisione, la accende e alza il volume quasi al massimo tanto che lo sentono anche i pastori di Sogliano. Intanto da dietro: l’Anna T. che si è dovuta accontentare del secondo posto gli urla di scansarsi, ché con lui nel mezzo la tv non si vede, la Rosa sul terzo gradino del podio gesticola mandandolo a quel paese (e vi assicuro che sembra papa Ratzinger quando elargiva la benedizione urbi et orbi) mentre Zignén dopo aver varcato la porta della sala va in testacoda e lancia una bestemmia che incenerisce il crocifisso.
Ma purtroppo per loro Secondo non si è accorto di essersi dimenticato l’apparecchio acustico sul comò e valuta che il volume è un po’ troppo bassino quindi, per la felicità di tutto Runcfrèdd, decide di alzare un altro po’.

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