venerdì 20 marzo 2015

Eccoci arrivati anche al primo post della rubrica che vi accompagnerà tutti i venerdì.



CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI



E’ tardi, sono in macchina con il riscaldamento al massimo perché di notte, anche a metà Marzo, qui a Cesena la temperatura si abbassa sempre fino allo zero. In radio passa una canzone di Ligabue, “Piccola stella senza cielo”, e all’improvviso mi appaiono davanti agli occhi i visi di Lorena, Alina, Federica e Andreea. Sono solo alcune delle ragazze che ogni settimana si presentano allo Sportello Ascolto.
Risento le loro voci e rivedo i loro sguardi tristi, pesanti. Hanno alle spalle famiglie difficili, padri rabbiosi e stanchi oppure assenti, madri sottomesse, sofferenti e molto spesso ancora bambine. E sono proprio loro, le figlie, a prendersi cura dei genitori, ad ascoltarli e proteggerli.
Se Lorena ha mal di testa, la mamma ha un mal di testa più forte, se Lorena ha un’ansia che non la far respirare, la mamma sta ancora peggio. Lorena quindi ha smesso di parlare.
Se Alina ogni giorno viene presa in giro su Ask perché è sovrappeso ed è marocchina non può dirlo ai suoi, loro hanno già troppi problemi, soprattutto economici.   
Se Federica si taglia perché si sente in colpa quando papà e mamma litigano come matti, non può parlarne perché si accuserebbero a vicenda.
Se Andreea, dopo dieci anni, vuole cercare suo padre non può farlo perché sua mamma ne soffrirebbe troppo.
Ecco, Lorena, Alina, Federica e Andreea sono alcune delle piccole stelle senza cielo. Dietro al trucco pesante e ai pearcing nascondono lineamenti ancora infantili. Si innamorano sempre dei ragazzi sbagliati, che le trattano male, che le portano in macchina fuori dalle discoteche e il giorno dopo spariscono nel nulla. Eppure queste piccole stelle senza cielo sognano. E dentro ai sogni c’è il principe azzurro che un giorno le porterà via di qua.
Ma le piccole stelle a volte si bruciano in volo e io vorrei salvarle tutte quante.
E invece, mentre la canzone di Ligabue volge al termine, mi rendo conto di quante volte mi sia sentito impotente.


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