Oggi, nella
nostra rubrica del lunedì, conosciamo Lena, una bellissima ragazza marocchina
alle prese con una crisi d’identità.
LO
PSICOLOGO NON SERVE A NIENTE?
Lena è una
ragazza marocchina, bellissima. Più che una studentessa sembra una velina: alta,
magra, con i capelli neri che le cadono sulle spalle come una nuvola
d’inchiostro. Quando cammina per i corridoi della scuola sembra che sfili e sa
bene che tutti, nessuno escluso, si girano a guardarla.
Ora è qui allo
Sportello, di fronte a me, e la sua espressione può essere descritta con un
ossimoro: malinconicamente sorridente.
“In Marocco non
vivevo bene” mi dice, “non appartengo più a quel paese, non so a che paese
appartengo, non so nemmeno quale sia la mia identità”.
“Mi pare di
capire che ti senti come in una terra di mezzo” le faccio.
“Proprio così”,
esita un attimo, “se qui mi comporto come marocchina non mi trovo ma se prendo
la mentalità italiana poi non sono più accettata dai miei”.
“Tu, Lena, cosa
vorresti?” le domando.
“Io per esempio
ho tanti sogni, vorrei fare la modella, mi piace stare al centro
dell’attenzione, essere fotografata” sorride un po’ imbarazzata, “ma i miei non
lo accetterebbero perché vogliono che io mi comporti da Mussulmana”.
“Cosa
succederebbe se tu seguissi i tuoi sogni?”.
“Perderei il
rapporto con i miei e soprattutto con mio padre” si commuove, “io vivo per
rendere fiero mio padre… Eppure… ”.
“Eppure?”.
“Eppure non
voglio fare la fine delle donne della mia famiglia”.
“Cioè?”.
“Sono tutte
insoddisfatte e io so bene che rimpiangono il loro passato per non aver fatto
quello che desideravano. E poi io non voglio mettermi il velo”.
“I tuoi vorrebbero
che lo portassi?”.
“Sì, ma non è
che se lo porti sei migliore. Te lo devi sentire e io ora non lo sento. Quando
sono tornata in Marocco tutte avevano il velo e io mi sentivo emarginata, così
ho pensato di metterlo anch’io ma poi una volta tornata in Italia ho cambiato
idea”.
Rimaniamo un
attimo in silenzio poi mi fa, “Sai che parlando ad alta voce ho capito una
cosa?”.
“Quale?”.
“Non voglio
essere marocchina”.
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