mercoledì 18 novembre 2015

Oggi, nella consueta rubrica del mercoledì, tristezza, preoccupazione e rabbia si mischiano negli animi dei nostri adorabili vecchietti.


SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA MEGLIO


Gli effetti dei drammatici eventi Parigini si fanno sentire anche nella psiche dei nostri adorabili vecchietti. Siamo nella solita sala polivalente della casa di riposo ad Runcfrèdd e mentre ripercorro le tappe del famigerato 13 novembre il parterre comincia a surriscaldarsi. Vedo volti tristi, occhi preoccupati e smorfie di rabbia.
“Io a quei terroristi gli taglierei la gola e gli metterei la testa di un baghino!” , a intervenire è un indignatissimo Piero che ieri sera si è fatto un’overdose di Salvini su Rai 3.
“Bisogna buttarci delle bombe a quelli lì e farli fuori tutti!”, non poteva mancare l’intervento moderato della signora Irma.
“E poi dobbiamo chiudere le frontiere con il filo spinato e se passa qualcuno lo fai fuori!” è ancora Piero a cavalcare l’onda della rabbia.
“A me mi hanno ammazzato mio fratello”, a parlare con gli occhi lucidi è la signora Giuliana.
“Ma come?” domando io sorpreso.
“L’hanno preso a Ciola di Mercato Saraceno e l’hanno fucilato, perché quelli fanno così” mi spiega.
“Eh sì, ai tempi della seconda guerra mondiale purtroppo succedeva così” sospiro.
“Macché ai tempi della seconda guerra mondiale!” si infervora la signora Giuliana, “L’hanno ucciso qualche giorno fa quei maledetti!”.
“Quei maledetti?” faccio eco.
“Sì sì quei maledetti, i terroristi Islamici” specifica.
“Ma che cazzo dice questa!?!” si intromette Piero.
“Vi dico che è così! Si chiamava Moroni Sesto” insiste la signora Giuliana.
“Ma chi te l’ha detto?” le chiedo.
“L’hanno detto ieri alla televisione. C’erano tutte quelle bombe e quegli spari e a un certo punto hanno detto che Moroni Sesto aveva perso la vita” e quasi le scappa una lacrima.
“Ma non dire cazzate!” è sempre Piero a ribattere.
“Ti dico che è così!”, ora la signora Giuliana urla.
“Va bene” le faccio con un tono calmo e rassicurante, “adesso io e te chiamiamo casa e sentiamo se hanno informazioni più precise, d’accordo?” le domando.
La signora Giuliana scuote la testa, “Va bene chiamiamo, ma tanto so già che è morto”.

  

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