Oggi, nella
consueta rubrica del mercoledì, tristezza, preoccupazione e rabbia si mischiano
negli animi dei nostri adorabili vecchietti.
SI
STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA MEGLIO
Gli effetti dei
drammatici eventi Parigini si fanno sentire anche nella psiche dei nostri adorabili vecchietti. Siamo nella solita sala
polivalente della casa di riposo ad
Runcfrèdd e mentre ripercorro le tappe del famigerato 13 novembre il
parterre comincia a surriscaldarsi. Vedo volti tristi, occhi preoccupati e
smorfie di rabbia.
“Io a quei
terroristi gli taglierei la gola e gli metterei la testa di un baghino!” , a intervenire è un
indignatissimo Piero che ieri sera si è fatto un’overdose di Salvini su Rai 3.
“Bisogna
buttarci delle bombe a quelli lì e farli fuori tutti!”, non poteva mancare
l’intervento moderato della signora
Irma.
“E poi dobbiamo
chiudere le frontiere con il filo spinato e se passa qualcuno lo fai fuori!” è
ancora Piero a cavalcare l’onda della rabbia.
“A me mi hanno
ammazzato mio fratello”, a parlare con gli occhi lucidi è la signora Giuliana.
“Ma come?”
domando io sorpreso.
“L’hanno preso a
Ciola di Mercato Saraceno e l’hanno fucilato, perché quelli fanno così” mi spiega.
“Eh sì, ai tempi
della seconda guerra mondiale purtroppo succedeva così” sospiro.
“Macché ai tempi
della seconda guerra mondiale!” si infervora la signora Giuliana, “L’hanno
ucciso qualche giorno fa quei maledetti!”.
“Quei
maledetti?” faccio eco.
“Sì sì quei
maledetti, i terroristi Islamici” specifica.
“Ma che cazzo
dice questa!?!” si intromette Piero.
“Vi dico che è
così! Si chiamava Moroni Sesto” insiste la signora Giuliana.
“Ma chi te l’ha
detto?” le chiedo.
“L’hanno detto
ieri alla televisione. C’erano tutte quelle bombe e quegli spari e a un certo
punto hanno detto che Moroni Sesto aveva perso la vita” e quasi le scappa una
lacrima.
“Ma non dire
cazzate!” è sempre Piero a ribattere.
“Ti dico che è
così!”, ora la signora Giuliana urla.
“Va bene” le
faccio con un tono calmo e rassicurante, “adesso io e te chiamiamo casa e
sentiamo se hanno informazioni più precise, d’accordo?” le domando.
La signora
Giuliana scuote la testa, “Va bene chiamiamo, ma tanto so già che è morto”.
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