venerdì 3 luglio 2015

Eccoci giunti alla rubrica del venerdì in compagnia di Valeria e del suo appuntamento.


CONSIDERAZIONI NOTTURNE E DINTORNI

Seconda parte

Valeria si dondola sulla vecchia altalena arrugginita nel giardino dei ciliegi. Ha impiegato almeno un’ora per truccarsi e trovare il coraggio di indossare quella gonna a vita alta che le lascia scoperta una buona porzione di gamba. E ora che si tocca quel grumo di cellulite che le circonda la coscia come un salvagente, si sente a disagio.
Guarda l’orologio, le due e dieci, Mattia è in ritardo e Valeria, da pessimista qual è, comincia a pensare che il suo amore le ha dato buca. Si sente sfortunata come i protagonisti delle canzoni dei Modà, il suo gruppo preferito. Fissa lo scorcio di azzurro tra i rami del ciliegio e poi la parete del vecchio asilo abbandonato su cui campeggiano frasi di ragazze disperate, falli giganti e svastiche.
Il rumore di uno scooter rompe il silenzio, “Eccolo!”, pensa Valeria con le mani che le sudano e il cuore che le batte fino in gola.
Decide di fare la distratta per non sembrare quella che è in spasmodica attesa. Ma se ora sta scorrendo la home page di facebook con le dita che le si appiccicano allo schermo del cellulare è solo perché non si sente per nulla pronta a incrociare quello sguardo magnetico. Sente i passi farsi sempre più vicini ma non solo dal davanti, anche da dietro, come se i Mattia si fossero moltiplicati. Ormai non le resta che alzare lo sguardo ma proprio quando sta prendendo coraggio sente una mano afferrarle i capelli. Lo strattone è talmente secco e inaspettato che Valeria perde l’equilibrio, cade dall’altalena, all’indietro, e si ritrova supina con i suoi capelli rossicci inzuppati nel terriccio. La botta si fa sentire subito e si propaga dal sedere fino alla cervicale come una scossa elettrica. Per fortuna è riuscita ad attutire la caduta con le braccia altrimenti avrebbe sbattuto la testa e sarebbero stati guai peggiori.
“Ma che caz…” non fa in tempo a finire la frase che si ritrova addosso tre sagome ad oscurare i raggi di luce che filtrano tra i rami del ciliegio.   
Una è la Bellini che con un’espressione schifata si sfila una ciocca di capelli rossicci che le sono rimasti in mano, un’altra è Eloisa che maneggia una bottiglia e con un ghigno famelico sta incitando la terza, la Casadei, a riprendere tutto con quel kazzo di telefonino.
“Che cavolo vogliono da me?” pensa Valeria che sbatte le palpebre per non scoppiare a piangere, “Mattia, dov’è Mattia? Io aspetto Mattia” ripete dentro di sé.
E’ la Bellini a prendere la parola, “Lo sai che non si va attorno ai ragazzi delle altre?”.
Valeria comincia a tremare, le scappa la pipì forte forte, le succede sempre così quando si emoziona. Riesce a farfugliare solo un “Ma io…”.
“Ah, fa anche la finta tonta” interviene la Casadei con il cellulare puntato sulla ragazza stesa per terra.
“Allora, con chi è che ti dovevi vedere?”, la Bellini alza il tono della voce e rifila un calcio nel costato a Valeria a cui per un attimo viene meno il respiro.
“Allora? Ne vuoi un altro?” rincara sempre la Bellini.
“Con… con Mattia” azzarda con voce tremante Valeria.
Ed è così che le tre ragazze scoppiano a ridere come se avessero appena ascoltato una delle battute stupide di Giacomino Sampiero, il ragazzo handicappato della loro classe.

Cosa succederà ora a Valeria? Per scoprirlo vi aspetto qui, stesso giorno, stesso posto, stesso blog.

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