SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA MEGLIO
Oggi
qui nella casa di riposo ad Runcfrèdd
ci siamo avventurati in un dibattito sulla morte e sull’aldilà nonostante io
cerchi sempre di sviare quando si tocca questo argomento. Infatti penso che
possa turbare i miei vecchietti essendo loro, parliamoci chiaro, a un passo da
quel momento. Se ci ragiono però credo che il problema sia anche un po’ il mio,
sono onesto, dibattere sulla morte e sull’aldilà, forse, angoscia più me che
loro.
“Per me
qualcosa ci sarà”, interviene la Irma interrompendo il lavoro all’uncinetto, “Ci
potrei trovare i miei parenti, mia mamma, mio babbo, i miei fratelli. Eravamo
in quattro e sono rimasta solo io… Se andrò in Paradiso? Dipende
da come uno si è comportato nella vita”.
“E tu
come ti sei comportata?”.
“Io
sempre bene!” esclama con un sorrisetto un po’ malizioso, “Forse qualche
peccatuccio l’avrò anche fatto, ma niente di che”.
“Come
te lo immagini il Paradiso?”.
“Non
sappiamo niente, mica è mai tornato qualcuno per dircelo. Io però spero di
ritrovare i miei parenti e chiedere a loro come stanno. Per me, comunque,
manteniamo il nostro corpo e siamo sempre noi anche dopo la morte, quindi ci
riconosciamo a vicenda”, rimane un attimo in silenzio poi fa, “E spero anche di
incontrati a te!”.
“A
chiii???” le domando come se non avessi capito bene.
“A te a
te” conferma l’Irma con un ghignetto ironico.
Io
rastrellandomi per bene le parti basse come gesto scaramantico le rispondo,
“Con tutto il bene che ti voglio spero di incontrarti il più tardi possibile”.
“Massì
che sto scherzando, te sei giovine!” mi rassicura.
“E
all’inferno ci credi?” le chiedo.
L’Irma
ci pensa su un attimo poi sospira, “Mmmmm… dicevano che c’è il fuoco, le fiamme
e sei dannato per sempre. Ma io nel fuoco non ci ho mai creduto, neanche quando
ero piccolina. Una punizione per i cattivi però ci sarà senz’altro se no
saremmo tutti uguali”.
“Cioè?”.
“Non è
giusto che i peccatori e i non peccatori sono uguali. I peccatori ci sono sulla
terra e dovranno pagare… Comunque io a queste cose non ci penso molto, penso a
che stiano bene i miei figli e i miei nipoti”.
“Ma
dimmi una cosa” azzardo, “Hai paura della morte?”.
“Pensa
che io dicevo sempre a sessant’anni
morirò, e invece sono arrivata ai novanta e faccio ancora l’uncinetto!” e
ride orgogliosa, “Ma no che non ho paura! Non ritorna indietro nessuno quindi
vorrà dire che stanno bene là…”.
“Un
ragionamento che non fa una piega” concludo io.
La testimonianza della signora
Irma è solo la prima… Nella prossima puntata disserteremo di morte e altri
misteri con la nostra Angelina e i
suoi pensieri ad alto tasso filosofico. Vi aspetto. Stesso giorno, stesso
posto, stesso blog.
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